Chi può scordarsi durante i suoi anni scolastici le tre leggi fondamentali della genetica di Mendel?

Grazie a queste tre leggi (carattere dominante, regressivo e dell’indipendenza9 egli è entrato di diritto tra i padri fondatori della genetica moderna.

Ma forse non tutti sanno che Gregor Mendel era cattolico. Non solo, ma anche padre dell’ordine di Sant’Agostino. Chi avrebbe mai detto che nella Chiesa esistessero sacerdoti-scienziati?

Nato nell’attuale Repubblica Ceca nel 1822, dimostrò sin da piccolo un grande interesse per l’agricoltura, passione che lo portò poi ad approfondire i propri studi sulle piante e infine sulla genetica.

Di carattere schivo e introverso questo abate non dimostrò solo grandi capacità nel campo della biologia, ma anche nella meteorologia e nella botanica, oltre a compiere i suoi doveri da sacerdote, confessore.

Il monastero di San Tommaso, di Brno, dove visse Mendel. PD

Ricorda Francesco Agnoli nel suo libro “Lazzaro Spallanzani e Gregor Mendel Alle origini della Biologia e della Genetica” :

“Per sette anni, a partire dal maggio 1956, compie i suoi esperi- menti di incrocio sulle piante di pisello accuratamente selezionate nei due anni precedenti, dimostrando di aver «fatto proprie le più moderne concezioni della matematica combinatoria e della fisi- ca sperimentale», fino alla formulazione delle famose tre leggi di Mendel sulla modalità di trasmissione dei caratteri ereditari con cui nasce la nuova scienza della genetica. “

Della sua vita privata si sa molto poco. Sappiamo che egli era dotato di un grande senso dell’umorismo, benché a volte estremamente timido, ma di certo un professore amato dagli studenti. Riguardo ai suoi interessi naturalistici riteneva che «le forze della natura agiscono secondo una segreta armonia che è compito dell’uomo scoprire per il bene dell’uomo stesso e la gloria del Creatore».

La libreria del monastero. PD

La sua vita spirituale veniva scandita dai ritmi di preghiera molto intensi che si vivevano nel monastero ceco. Non fu da meno notare come non solo si dedicasse alle scienze ma anche alla liturgia e alla cura dei sordomuti.

I suoi studi sulla genetica vennero incredibilmente pubblicati 34 anni dopo la sua morte, avvenuta nel 1884. Nazisti e sovietici riuscirono a insabbiare le sue scoperte e ad evitare che si potessero diffondere. In Russia furono in molti a “cadere” per essere stati sostenitori delle teorie di Mendel, da genetisti a biologi, spediti in gulag in un viaggio di sola andata o addirittura fucilati. Una vera e propria persecuzione fatta indirettamente all’abate-scienziato, reo di aver pubblicato studi di “superstiziosa metafisica” e di essere uomo di Dio.

Possiamo intravedere, attraverso la vita di Gregor Mendel, che spesso il binomio scienza e fede non siano poi due poli tanto opposti quanto vicini e interagenti fra loro.

Gregor Mendel con alcuni suoi confratelli in monastero. PD

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(15 Scienziati che furono anche sacerdoti)

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