Il pastore evangelico Luis Alberto Gallego ha condiviso la foto dell’anestesista Néstor Ramírez Arrieta. Medico che prega il Rosario ogni giorno prima di entrare in sala operatoria.

La foto ha girato il mondo attraverso i social network. E’ diventata un esempio di come la fede e la preghiera del Rosario aiutino ad affrontare tempi difficili come quello del coronavirus.

Esta imagen de mi gran amigo y hermano el Doctor Anestesiólogo Nestor Ramírez, quebrantó mi corazón. Él cómo muchos…

Posted by Luis Alberto Gallego on Saturday, June 27, 2020

Il racconto di Gallego

Il dottor Ramírez lavora presso la clinica Madre Bernarda delle suore francescane di Cartagena in Colombia. Gallego in merito ha sottolineato che la foto ha toccato profondamente il suo cuore e l’ha fatto riflettere sulla situazione del personale sanitario.

Quest’ultimo sta subendo continui cambiamenti e pressioni emotive “alle quali molti di noi non sarebbero in grado di resistere”.

“Anche durante brevi momenti di riposo, estrae il suo rosario e si dà alla preghiera” ha raccontato Gallego. 

“Oggi mi unisco con tutto il cuore alla sua preghiera, pregando per i medici e il personale sanitario che soffrono al limite del possibile per assicurare il benessere del prossimo”.

Il medico prega il Rosario ogni giorno prima di entrare in sala operatoria

“Quella foto l’ho vista dopo una giornata di lavoro – ha dichiarato Ramírez ad ACI Prensa -, ho sempre voglia di pregare il Rosario per ringraziare Dio, lo recito all’alba prima di iniziare la giornata”.

Il medico anestesista ha sottolineato che prega il rosario più di una volta al giorno e, se possibile, lo fa durante le lunghe operazioni, rimanendo sempre attento al suo lavoro in sala operatoria, in modo da poter affidare la vita dei pazienti a Dio.

“Normalmente parlo con i pazienti prima dell’intervento chirurgico, racconto loro molto su Dio – ha detto Ramírez -. È necessario ascoltare i pazienti, lasciarli sfogare, perché molte malattie hanno un background spirituale”.

“Invito i medici a credere di più in Dio, a mettere i loro pazienti nelle mani del Signore ogni giorno, e ad essere più umani con il loro prossimo, che quando arriva all’ospedale per cercare aiuto, sta già soffrendo abbastanza” ha concluso il medico.

Approfondimento:

AciPrensa (Fonte)

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