Perché il Film sulle Origini di Buzz Lightyear è stato bandito in 14 paesi? Lightyear – La vera storia di Buzz, nuovo film d’animazione Pixar e spin-off della saga Toy Story, contiene una scena che ha generato polemiche!
14 paesi del Medio Oriente e dell’Asia hanno bandito il film per bambini a causa di una scena che ha generato polemiche e critiche sui social network. Ci si sta riferendo al bacio tra due personaggi femminili.
Negli Usa alcuni dirigenti della Pixar, avevano deciso di tagliare la scena del bacio, per poi fare dietrofront quando alcuni dipendenti attivisti Lgbt, avevano innescato la polemica inviando una lettera aperta ai vari organi di stampa.
Il divieto del film è avvenuto in paesi come Emirati Arabi, Bahrain, Arabia Saudita, Egitto, Kuwait, Oman, Qatar, Malesia, Indonesia, Giordania e Libano. Al contrario Chris Evans, che nel film interpreta il protagonista, ha criticato coloro che hanno rifiutato il bacio definendoli “idioti”, in un’intervista all’agenzia Reuters.
Perché il Film sulle Origini di Buzz Lightyear è stato bandito in 14 paesi?
“I miei figli adorano i film di Toy Story. Ma non vedremo Lightyear. Non guarderò un film per bambini a casa mia che tenta di normalizzare il comportamento disordinato. Non accadrà”, ha criticato sui suoi social l’attivista americana pro-life Abby Johnson, madre di 8 bambini.
Giuliana Calambrogio, madre di 8 figli e un Master in Matrimonio e Famiglia dell’Università di Navarra, ha detto ad ACI Prensa che “soprattutto va tutelata l’innocenza dei bambini”, dunque “non metterli in situazioni in cui possono avere un conflitto tra ciò che è naturale e quelle situazioni in cui, sebbene accadano, non fanno parte del comune. (…) Un bambino tra i 4 e i 6 anni è all’età del pensiero immaginario, crede negli unicorni, nelle fate, in Babbo Natale, e per questo alcuni approfittano di questa età per introdurre l’idea di genere, di omosessualità e prova a normalizzarlo”.
Secondo Calambrogio, in una scena come quella di Lightyear “si vede che il supereroe sostiene la relazione tra donne dello stesso sesso, e che cerca di equiparare questa relazione affettiva alla relazione matrimoniale, che non è la stessa”. La leader pro-vita ritiene che il messaggio dei Paesi che hanno vietato il film sia “molto importante, perché sabotano il botteghino e preservano l’innocenza e lo sviluppo psico-affettivo dei propri figli. (…) Sono società in cui, sebbene esista una fede diversa dal cristianesimo, sono coerenti”.
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Approfondimento:
Aciprensa (Fonte)
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